venerdì 5 agosto 2016

L'amico che dorme di Cesare Pavese

Per te Giusy ...

Che diremo stanotte all'amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guardando l' amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.
La notte avrà il volto
dell'antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un'anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.
Udiremo gli istan ti stillare nel buio
al di là delle cose, nell'ansia dell' alba,
che verrà d'improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L'inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesse.


mercoledì 3 agosto 2016

Non ti ho dimenticato ...

Non ti ho dimenticato ...

Sei rimasto
comunque
dentro di me ...

Nelle pieghe
della mia mente ...

Nei palpiti
del mio cuore ...