venerdì 21 gennaio 2011

Arrivo a Auckland

Il Viaggiatore è arrivato a Auckland!!!...
Stanotte ho dormito poco per "pensare" al suo viaggio... Venezia, Dubai, Singapore, Brisbane, Auckland... Per una come me, che non ha viaggiato molto, è come sognare!!...
Mi consolo pensando che con lui se ne va in giro per il mondo una parte del mio dna, ma non solo il mio ... penso anche a mia mamma che amava tantissimo viaggiare e si riempiva la bocca con quella parola: "viaggiare"...
In effetti cos'è meglio: trascorrere una vita nei soliti luoghi, magari imprigionati nelle solite quotidianità, oppure andare a scoprire il mondo?
Abbiamo una sola vita, sembra... Alla fine un pugnetto di cenere...
Meglio forse assorbire più immagini/esperienze/emozioni possibili, condividere fino in fondo la nostra appartenenza all'Universo infinito...

mercoledì 19 gennaio 2011

Viaggiare, sì viaggiare...

E dopo la Mongolia, la Nuova Zelanda! C'è un uomo che ama le sfide, alla ricerca di se stesso... Zaino rigonfio e pesantissimo per andare lontano dalla vita di tutti i giorni, mettersi in gioco per scoprire se stessi, per sentirsi meglio lontano dai soliti pregiudizi di tutti i giorni.
Anch'io vorrei andarmene dalla mia vita immobile, vorrei provare a vivere intensamente, di emozioni, immergermi nella natura per provare il brivido dell'immortalità...
Ma per ora devo accontentarmi di osservare dalla finestra un pettirosso che saltella verso le briciole di pane...

sabato 15 gennaio 2011

Quale vecchiaia?

Non so più cosa significa diventare vecchi al giorno d'oggi. Forse vale la pena diventarlo solo se si ha il prezioso dono della salute, solo se si continua in qualche modo ad essere se stessi. E' più difficile diventarlo se si perde coscienza di sè, se non ci si può più muovere, se si deve elemosinare l'aiuto di qualcuno che, magari, non ci vuol bene. Non vale la pena invecchiare se sul nostro corpo malato ci si accanisce con i moderni mezzi terapeutici  per farci sopravvivere il più possibile.
E che dire delle Case di Riposo, ultimo passo prima della morte?
In certi casi diventare vecchi è un problema, soprattutto se si perde la propria identità, se si diventa un corpo spento che sembra non avere mai vissuto.
Se si rimane soli, senza amore, in attesa della morte...

                                   CANTICO DI UN ANZIANO
                                   
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto.
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine.
Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.
Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù.

Albinoni: Adagio in G minor

lunedì 10 gennaio 2011

Preghiera di non so chi...

Quanta miseria c'è
nell'uomo senza Dio
e quanto poco siamo, Signore:
un soffio di cenere,
piccole anime
che si trascinano
dentro un cadavere.
Ma io no!
Non mi sono rassegnato:
ancora sentirò l'odore del grano
che il mio sudore ha tagliato.
E, ad ogni mio passo,
d'inverno, raccoglierò l'elleboro
e in primavera la viola.
E il mio autunno
sarà dolce,
cadrò sì, come le foglie del faggio,
solo allora il mio sangue che gocciola
darà forza a un fiore che chiede vita.

giovedì 6 gennaio 2011

Epifania

Ricordo alcune Epifanie
della mia infanzia
bianche di neve.
La calza appesa
alla cornice del focolare
accanto al volto
di una donna in gesso.
Nella calza,
che faceva esplodere
la mia gioia,
pochi dolciumi,
i mandarini, le carrube,
le "stracaganase".
Ma il mattino di un'Epifania
il sogno s'infranse:
ero diventata grande
e la Befana era stanca.
Così, mia madre,
in quel mattino,
venne, nella penombra
della stanza, e diede
a sua figlia, attonita,
l'ultimo regalo della Befana:
un grosso libro di fiabe.

Immagini dalla prima eclissi 2011

La prima eclissi del 2011 nel mondo

La prima eclissi del 2011 nel mondo

La prima eclissi del 2011 nel mondo