lunedì 10 gennaio 2011

Preghiera di non so chi...

Quanta miseria c'è
nell'uomo senza Dio
e quanto poco siamo, Signore:
un soffio di cenere,
piccole anime
che si trascinano
dentro un cadavere.
Ma io no!
Non mi sono rassegnato:
ancora sentirò l'odore del grano
che il mio sudore ha tagliato.
E, ad ogni mio passo,
d'inverno, raccoglierò l'elleboro
e in primavera la viola.
E il mio autunno
sarà dolce,
cadrò sì, come le foglie del faggio,
solo allora il mio sangue che gocciola
darà forza a un fiore che chiede vita.

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