sabato 15 gennaio 2011

Quale vecchiaia?

Non so più cosa significa diventare vecchi al giorno d'oggi. Forse vale la pena diventarlo solo se si ha il prezioso dono della salute, solo se si continua in qualche modo ad essere se stessi. E' più difficile diventarlo se si perde coscienza di sè, se non ci si può più muovere, se si deve elemosinare l'aiuto di qualcuno che, magari, non ci vuol bene. Non vale la pena invecchiare se sul nostro corpo malato ci si accanisce con i moderni mezzi terapeutici  per farci sopravvivere il più possibile.
E che dire delle Case di Riposo, ultimo passo prima della morte?
In certi casi diventare vecchi è un problema, soprattutto se si perde la propria identità, se si diventa un corpo spento che sembra non avere mai vissuto.
Se si rimane soli, senza amore, in attesa della morte...

                                   CANTICO DI UN ANZIANO
                                   
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto.
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine.
Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.
Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù.

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